La finta malattia che ha salvato decine di ebrei

Una quarantina di ebrei romani furono salvati dalla persecuzione dei nazisti grazie al ‘morbo di K’. Un’invenzione dei medici del Fatebenefratelli che servì a tenere lontane le SS nel timore del contagio
Un’azione ‘creativa’ che ha permesso di salvare decine di vite umane dalla furia dei nazi-fascisti. Al Fatebenefratelli, sull’Isola Tiberina, a pochi passi dal ghetto di Roma, si sviluppò una pericolosa malattia infettiva. In realtà venne completamente inventata dai medici, che la chiamarono ‘morbo di K’. Questo finto virus scongiurò l’incubo delle ispezioni facilitando così l’accoglienza dei perseguitati. “L’ospitalità ha riguardato una quarantina di ebrei nel periodo tra il 16 ottobre 1943 e il 4 giugno 1944”, precisa Claudio Procaccia, Direttore del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma. Continua la lettura dell’articolo di Eugenio Bonanata sul sito di Vatican News