Covid-19. Allarme Unicef: proteggere i bambini da abusi e violenze
Tutti a casa: in questo tempo condizionato dal Covid-19, è questa la parola d’ordine a cui siamo costretti. Un comportamento necessario e responsabile ma, avverte l’Unicef, in questa situazione cresce purtroppo il rischio di un aumento dei casi di abusi e di violenze. A farne le spese soprattutto donne e bambini. Nostre interviste ad Andrew Azzopardi e al professor Ernesto Caffo
È “da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione”. Lo prevede la nuova circolare inviata martedì scorso dal Ministero italiano dell’Interno ai prefetti per “chiarimenti” sui divieti di assembramento e spostamenti. La disposizione tocca una questione importante, quella cioè della vita in famiglia in questi tempi di coronavirus in cui, per la sicurezza di tutti, la parola d’ordine è: “Io resto a casa”. Con il passare del tempo, infatti, si rende sempre più evidente che la pandemia in corso non tocca solo la salute o l’economia di ogni Paese colpito. Una delle conseguenze più pericolose sul piano sociale è il rischio dell’aumento delle tensioni e delle violenze all’interno della famiglie ai danni soprattutto di donne e bambini, i soggetti solitamente più esposti. Continua la lettura dell’articolo di Adriana Masotti sul sito di Vatican News