L’augurio pasquale del nostro vescovo Franco Giulio con un testo inedito di mons. Aldo Del Monte

Sul margine del SEPOLCRO VUOTO sostiamo attoniti, se mai qualcuno ci tocchi la spalla e ci chiami per nome. E, volgendoci, ci dia la grazia di riconoscerlo e di esclamare: “Rabbuni, Maestro mio!!!”
Pasqua 2020
«Non parlo per pessimismo; parlo per amore di Dio e dell’uomo. Se vale qualche cosa, questo mio decennio sabbatico nel silenzio, nella preghiera e nella contemplazione forse posso darvi un’utile spinta per quel cambiamento che andate auspicando nella vita della Chiesa e nella storia del Cristianesimo. In questo mio decennio silenzioso a San Salvatore io sono uscito dal generico. Mi hanno fatto visita, persona per persona, o a piccoli gruppi, più di 4500 fedeli. Amici, quanti drammi, quante sofferenze, quanti dolori: in anziani, in ammalati, in papà e mamme di famiglia, in giovani e adulti, in ricchi e poveri, in gente dotta e contadini con la cultura dei campi. Sono venuti, per scoprire nel Silenzio una speranza nuova; sono venuti per riprendere un discorso antico, o per sfogarsi, o per confessarsi, per farmi leggere qualche cosa nel mistero della loro vita. Cumuli di dolore per me; ma anche cumuli di gioia, di speranza e di carità. Perché sovente, la riattivazione in loro del piano di Dio riportava la luce, la voglia di dire di sì al Signore e la ricomposizione nella grazia o nella misericordia del loro mondo interiore. Oh, quanta umanità ha dispensato il Signore in quegli incontri di preghiera. E quante lacrime di gioia e lettere commoventi: perché, in mille modi, tutto questo nostro eremo irradiava crescita di fede e di gioia di vivere nell’amicizia di Dio».  ALDO DEL MONTE, Novo Millennio Ineunte-Cronache di San Salvatore, agosto 2001, ADM.I.6-00-II.1 (testo inedito).

 

+ Franco Giulio Brambilla

Vescovo di Novara