29 aprile. Messa del Miracolo di Re in diretta
Quest’anno la festa della Madonna del Sangue di Re, cui tutta la diocesi si è affidata con la preghiera del nostro Vescovo per superare questa pandemia, avrà un carattere diverso. Le limitazioni impediranno la presenza fisica all’Altare della Vergine, ma non la possibilità di pregarla grazie alla diretta che alle 15 del 29 aprile che consentirà a tutta la Diocesi di poterla seguire. Un grazia nella disgrazia, perché se non è possibile il pellegrinaggio alla Vergine, tuttavia i mezzi di comunicazione consentiranno a tutti di parteciparvi; entrambe le situazioni non si erano mai verificate! Si potrà partecipare grazie alle tv locali, VCO Azzurra tv e a Videonovara, e ai canali streaming www.facebook.com/passionovara e www.youtube.com/user/passionovara/live.Non mancate a questo appuntamento che ci introduce nel Mese della Madonna.
Il miracolo di Re
Nel 1494 Re era solo uno dei tanti piccoli villaggi sparsi lungo la vallata. Una piccola chiesetta sorgeva vicino all’abitato e sua sulla facciata, sotto un portichetto, era affrescata una Madonna col Bambino. Quel martedì 29 aprile, sul far della sera un certo Giovanni Zucono, che poi i paesani chiamarono Zuccone, si trovava lì vicino con altre persone, riunitesi per giocare a piodella.?Quel giorno lo Zuccone era sfortunato e continuava a perdere; stizzito, si girò e tirò la pietra contro la chiesa dedicata a San Maurizio martire, colpendo proprio il ritratto della Vergine. Subito pentitosi dell’atto sacrilego, fuggì via. Il giorno dopo un fedele, toccando l’effige in atto di devozione, si accorse che questa perdeva sangue dalla fronte. Prontamente accorsero il curato del villaggio e tutti i paesani, gridando al miracolo. Il sangue continuava a sgorgare abbondantemente ed emanava un intenso profumo. L’effusione di sangue durò circa venti giorni ed è documentata in due pergamene: una del tempo del miracolo, firmata dal Podestà della valle, Daniele Crespi e da 4 notai. Per giorni venne raccolto in pezze di tela che il parroco ripose in un calice, fino al 18 maggio, quando il prodigio cessò. I devoti accorsero a centinaia da ogni regione; molti ammalati e disgraziati si ritrovarono guariti. Le autorità civili e religiose attestarono il miracolo.
Davanti all’immagine della Madonna del Sangue, fu subito costruito un altare. In seguito, dal 1606 al 1628 fu edificata una Chiesa più grande che conglobava l’immagine, la quale, pur rimanendo al suo posto, risultava collocata sull’altare. Ma l’afflusso dei pellegrini provenienti dall’Italia e dalla Svizzera richiese un Santuario più grande. Nel 1894, quattrocentesimo anniversario del miracolo, si decise di realizzare un tempio grandioso. L’attuale grandiosa basilica, di stile bizantino-rinascimentale, iniziata nel 1922 è stata consacrata il 5 agosto 1958 dal Vescovo di Novara ed è stata insignita da Pio XII del titolo di Basilica Minore. ?La festa del miracolo si svolge ogni anno dal 29 aprile al 1 maggio, con un pellegrinaggio a piedi da Domodossola.