Riprendono Messe e Funerali con concorso di popolo dal 18 maggio p.v.: le prime indicazioni della Cei e del Vicario Generale
Miei cari,
con lunedì 18 maggio torneremo a celebrare pubblicamente. Ve lo annuncio con gioia, come parroco e come fratello nella fede. La mancanza fisica delle vostre persone (perché spiritualmente c’eravate sempre tutti sempre nel cuore e sull’altare) non vi nego si è fatta sentire.
Eppure, come pastore di questa comunità ma pure come vostro fratello nel cammino di fede, vorrei anche rassicurarvi su un pensiero che in tanti mi hanno palesato e che sembra ledere la loro coscienza.
Vorrei dirvi, cuore a cuore, che se qualcuno non si sentisse pronto a ricominciare per paura, per ansia o per altro… oppure per la difficoltà di attenersi al protocollo di norme previsto in questa fase, non credo che debba sentirsi in colpa. Anche il protocollo della Cei lo dice, tutelando le persone più fragili e anziane. Lo shock che abbiamo vissuto e stiamo vivendo è comprensibile: non è un alibi. Se lo avessimo dimenticato, sono morte più di 30 mila persone in due mesi e, anche nella nostra comunità santaritese alcuni hanno pagato in prima persona tanto col contagio quanto con la perdita di un loro caro. Ci è capitato qualcosa che nessuno, se non i più anziani avevano provato, seppur diversamente, nell’ultima guerra …. Quindi è legittimo aver paura o essere a disagio o quant’altro. La vera battaglia contro il virus comincia ora. Sì, proprio così: imparando a conviverci nel quotidiano, modificando la gestualità, le abitudini, i nostri modi di fare e di esserci prossimi. L’ansia o quant’altro vi venga non vi deve mettere in condizione di sentirvi in colpa.
Ma non c’è solo questo aspetto: penso anche alla gestione famigliare genitori e figli, che in chiesa si troverebbero separati dai distanziamenti; penso anche agli anziani che solitamente vengono in chiesa insieme a braccetto e dovrebbero vivere gestualità nuove e magari più complicate …
C’è tanto, a cui pensare, e proprio per questo vi esorto a non farvi più problemi di quanti non se ne stiano presentando.
Altro è il non aver voglia perché c’è sempre qualcosa di più importante da fare, altro, invece, sono i problemi che questa fase richiede.
Togliete, dunque, i brutti pensieri: non vi giudicherà certo il Signore. Confidate sempre in Lui e a Lui affidatevi: Vi conosce meglio di voi stessi.
Vi direi piuttosto: fate memoria di quanto di importante avete vissuto in questo periodo. Per esempio, la ripresa della vita famigliare, della preghiera in casa fatta insieme, dell’ascolto e della meditazione della Scrittura, … Sono tutti preliminari all’incontro col momento culminante che è e resta sempre l’Eucarestia domenicale. Non perdiamoli, anzi: se abbiamo imparato, continuiamo a mantenerli! Sarà un lavoro importante per la ripresa e per una maggior consapevolezza del gran tesoro che è la vita cristiana! Questo, se permettete, è stato il verso positivo della moneta di questa pandemia: ripensare a molte nostre ritualità formali e andare invece al cuore del nostro essere di Cristo! Ci sarà tempo e modo su cui riflettere.
Eccovi, dunque, la lettera del Vicario Generale che annuncia il 18 maggio p.v. la ripresa delle messe e delle esequie con la messa, queste ultime non più limitate a 15 persone, (Lettera VG 7 maggio 2020 ) e il protocollo di intesa firmato dal Governo e dalla Cei (Protocollo per la ripresa delle celebrazioni con il popolo, 7 maggio 2020 ).
La lettera riguarda anche due altri appuntamenti, che sono la messa crismale non ancora celebrata e la veglia di Pentecoste.
Per qualsiasi altra attività parrocchiale resta ancora tutto sospeso fino a nuove disposizioni.
Leggete con calma e cominciate a prendere confidenza<a con quanto ci è chiesto. A breve vi indicherò le disposizioni adattate alla nostra comunità parrocchiale.
La Vergine Santissima, venerata nel celebre santuario di Pompei che oggi ricordiamo, Vi benedica e Vi protegga.
Con l’affetto di sempre,
Vostro padre Marco
Novara 8 maggio 2020
Memoria della Beata Maria Vergine di Pompei