L’urgenza del raccontarsi, ora. Domenica è la 44ma giornata mondiale delle Comunicazioni sociali
“La vita si fa storia”. È questo il sottotitolo del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra domenica 24 maggio. Il Papa invita quanti sono impegnati nell’ambito dei mezzi di comunicazione a raccontare “storie buone”, che parlino del bello che ci abita e che ci aiutino a trovare una trama o un senso in quello che viviamo. In realtà, nel suo messaggio Papa Francesco rivolge il suo appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, non solo agli addetti ai lavori, perché il narrare e il raccontare “storie belle” è una capacità e un compito che riguarda ognuno di noi: non solo chi si occupa di comunicazione “per professione”. Dal mio personale punto di vista, il messaggio di Papa? Francesco quest’anno appare quanto mai opportuno, perché il momento che stiamo vivendo – il delicato passaggio dalla fase 1 alla fase 2 – è proprio quello giusto per “raccontare” quello che abbiamo sperimentato e per narrare le “storie” che ognuno di noi ha vissuto. Prima che ricominci tutto, nel modo che sarà possibile, e che tutto riprenda la velocità – se non addirittura la frenesia – di prima, è davvero necessario per ognuno di noi fermarsi e chiedersi – ed è bene farlo proprio ora – che cosa ha significato per me, per la mia famiglia, per la mia comunità… questo periodo segnato dall’emergenza del Covid-19. Abbiamo bisogno, un po’ tutti, di rielaborare quanto ci è accaduto. Sono tanti i punti da cui guardare quello che abbiamo attraversato e sono tutti importanti. Leggi l’articolo su AgenSir