Cantalamessa: siamo tutti compagni di viaggio verso l’eternità. Seconda predica d’Avvento
Il predicatore della Casa Pontificia ha tenuto, nell’Aula Paolo VI alla presenza di Papa Francesco, la seconda meditazione d’Avvento. Si deve riscoprire, ha detto il porporato, “la fede nella vita eterna”. L’eternità “non è solo una promessa e una speranza”, ma una presenza che ha fatto irruzione nella storia con Cristo
Dopo aver esortato a riflettere nella prima predica di Avvento sul significato della morte, il cardinale Cantalamessa ha invitato e meditare su un’altra “verità” che la situazione della pandemia ha riportato a galla: “la precarietà e la transitorietà di tutte le cose”. Tutto passa: “ricchezza, salute, bellezza, forza fisica”. Ma la crisi planetaria che stiamo vivendo, ha spiegato il porporato, può essere “l’occasione per riscoprire con sollievo che c’è, nonostante tutto, un punto fermo, un terreno solido, anzi una roccia, su cui fondare la nostra esistenza terrena”. Ciò che “non passa mai” è, per definizione, l’eternità. Dobbiamo riscoprire la fede in un aldilà della vita. È questo uno dei grandi contributi che le religioni possono dare insieme allo sforzo per creare un mondo migliore e più fraterno. Essa ci fa capire che siamo tutti compagni di viaggio, in cammino verso una patria comune, dove non esistono distinzioni di razza o di nazione. Non abbiamo in comune solo il cammino, ma anche la meta. Ascolta il servizio e la predica a cura di Amedeo Lomonaco sul sito di Vatican News