Da Novara a Cassano sullo Ionio, la nostra statua di santa Rita

È giunta in questi giorni alla parrocchia di Santa Rita una richiesta inaspettata ma che ha fatto felice l’intera comunità. Le monache agostiniane di Cassano allo Ionio hanno domandato di poter utilizzare l’immagine scultorea di santa Rita, custodita nella chiesa parrocchiale del quartiere cittadino, per realizzare una pubblicazione di prossima uscita. A scriverlo è la Superiora del Monastero di Sant’Agostino di Rossano, che si affaccia sulla costa ionica cosentina, suor Lucia Solera, che ha inviato alla comunità una mail nella quale ha espresso il suo desiderio: «stiamo realizzando la pubblicazione di quindici nostre meditazioni rivolte alle donne, a partire dalla vita di Rita da Cascia; il titolo previsto, infatti, è: “Donne artigiane di futuro con Rita da Cascia”; la bozza del libro è già pronta per la stampa con la casa editrice Tau. Navigando in Internet, abbiamo scoperto la presenza della vostra parrocchia e la bellissima statua lignea di santa Rita. Nostro desiderio è di poter utilizzare l’immagine della vostra statua per la copertina». Solerte la risposta della comunità che ha subito realizzato e inviato la foto per le monache per la pubblicazione. Certamente sarà cura di averne anche in parrocchia da distribuire alla comunità, non appena, l’opera fresca di stampa, sarà in distribuzione.
L’immagine della santa di Cascia è un’opera pregevole dello scultore borgomanerese Luigi Fornara (1906-1966), che la realizzò per l’erigenda parrocchia nel 1963, prima ancora che sorgesse l’edificio, voluto dall’arcivescovo Gilla Vincenzo Gremigni, allora vescovo di Novara, e dedicato dal suo immediato successore mons. Placido M. Cambiaghi nel 1968. L’opera è assai originale nel tratto, molto diversa dalle immagini tradizionali della santa taumaturga: è simile nell’impostazione a una vela che, spinta dal vento dello Spirito, avanza verso la moltitudine dei fedeli che a lei ricorrono, offrendo la sua intercessione e la sua consolazione confortatrice. Questo perché il Fornara è un illustre e poliedrico artista del legno e del bronzo, che tante opere ha lasciato non solo nella diocesi gaudenziana (ricordiamo, tra le tante, tutti gli arredi lignei e la via Crucis del Seminario diocesano, la via Crucis del Duomo, l’altare e la Mater Dolorosa del santuario del SS.mo Crocifisso di Boca, i portali, il fonte battesimale e il crocifisso, san Giovanni e l’Addolorata della chiesa di Santo Stefano a Borgomanero) ma anche in Italia (la guglia con la statua di san Giovanni Bosco per il Duomo di Milano, le stazioni dolorose al collegio arcivescovile di Desio, il Cristo Risorto di 3 metri in bronzo a Favara ad Agrigento …) e, in Asia, a Seul, la statua di don Bosco nella cattedrale.
A questa richiesta si è aggiunta anche quella «che da questo prendesse avvio un legame di conoscenza e di amicizia, in nome della Santa che ci accomuna». Cosa che la comunità di Santa Rita non mancherà di fare in attesa, a pandemia finita, di poter incontrare le monache, andando in Calabria, in pellegrinaggio in un futuro che speriamo sia prossimo. Intanto per chi volesse visitare il sito del monastero può farlo cliccando qui