Quella mano protesa. Omelia del nostro Vescovo nel Giovedì Santo

Come un fermo immagine.  Uno scatto che imprigiona un momento e che racconta con la forza dell’arte rinascimentale «l’inaudito amore che dona se stesso anche quando gli uomini rifiutano e tradiscono. Lui rimane alla mensa con la mano aperta e il volto pietoso che fissa nel cuore e cambia la vita». Nell’omelia della Messa del Giovedì Santo – celebrata in cattedrale lo scorso 1° aprile – il vescovo Franco Giulio accompagna i fedeli presenti e coloro che lo leggono, davanti al Cenacolo dove il genio di Leonardo, racconta «L’eucaristia del Signore» che «entra nella vita per trasformare gli affetti e il corpo, anzi per farne il suo nuovo corpo, che è la comunione dei credenti, la chiesa dalla Pasqua. Lo sguardo non riesce a distogliersi da quella mano protesa…». Continua la lettura sul sito diocesano