Oltre la democrazia ambientale. Verso la Settimana Sociale di Taranto
In questi giorni stanno bruciando migliaia di ettari di bosco, le fiamme radono al suolo molte foreste, nemmeno gli alberi della nostra memoria – gli uliveti secolari – sono stati risparmiati, dal cielo piove cenere e l’aria è irrespirabile in molte zone del Paese. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo ci lascia inermi mentre, da turisti, cerchiamo di vivere qualche giorno di riposo. Se poi alziamo lo sguardo, oltre il nostro Paese, ci accorgiamo che se i Governi non pongono al centro le politiche ambientali basate sulla prevenzione e uno sviluppo sostenibile, anche il fondamento delle democrazie sarà devastato da cicloni, inondazioni e siccità che fanno morire di fame popoli interi. Solo per questo occorre fare tutto il possibile, senza aspettare domani. Gli scienziati non sanno più come spiegarlo, la parola d’ordine è “de-carbonizzare” il pianeta, altrimenti l’aumento di temperatura crescerà di 1 o 2 gradi entro la fine del secolo. Certo, l’inquinamento atmosferico negli anni migliorerà grazie alla cultura ecologica delle giovani generazioni, le classi dirigenti di domani, ma l’inquinamento stratosferico richiede un accordo urgente dei Governi che inquinano. Continua la lettura dell’editoriale di Francesco Occhetta S.I. sul sito Comunità di Connessioni