Dalla parte della Vita

“Natale” è una parola antica come il mondo, ha la sua radice latina in ciò che è natum, “generato”, per questo è una parola potente, così come gli aggettivi natale(m) e nataliciu(m) che significano “ciò che riguarda la nascita”. Come ogni anno, una sola è la domanda che vale la pena di porsi: come vivere il Natale senza ridurlo a un’abitudine? Quattro episodi, perle luminose incastonate tra le righe dei Vangeli dell’Avvento, ci rivelano le condizioni interiori per riconoscere il Natale nel suo pieno significato. Nel Vangelo di Luca, al cap. 21, siamo invitati a cercare la «Vita fragile e mite» tra la paura e il chiasso della morte che ci circonda. La descrizione è apocalittica, ma il significato attraversa i tempi: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo… Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza». Continua la lettura dell’editoriale di Francesco Occhetta sul sito di Comunità di Connessioni