Il Papa: nella follia della guerra si torna a crocifiggere Cristo

Nella celebrazione della Domenica delle Palme, Francesco ricorda che “quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio, che è Padre, e nemmeno sugli altri, che sono fratelli”. Nell’omelia in cui si ripete l’invito forte alla “carezza del perdono” per reagire “ai colpi dell’odio”, c’è tutta l’amarezza di fronte alle sofferenze di oggi in cui si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. E dalla Piazza risuona: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”
E’ una invasione di palme e ramoscelli d’ulivo sul sagrato ventoso ma assolato di San Pietro, una invasione disarmata del desiderio di pace e di vita, di fronte alle paure in un mondo scosso dalla brutalità dell’eccidio, della sopraffazione, della morte. E’ la solennità del canto in coro che – con 65mila fedeli presenti di varie nazionalità – fa memoria dell’ingresso del Signore a Gerusalemme, in cui si scende nel mistero della passione e della consegna, si prova a sintonizzarsi su quel calvario di Gesù che ha capovolto ogni logica, ogni interesse. E’ l’apertura della Settimana Santa, che prelude alla luce della resurrezione, varco nel buio dei dolori dell’umanità, già ricapitolati in Cristo, colui che “non ha sottratto la faccia agli insulti e agli sputi”, che si è umiliato e Dio lo ha esaltato. Continua la lettura dell’articolo di Antonella Palermo – Vatican News