I giovani italiani. Dopo il buio della pandemia la luce delle relazioni

L’impatto della pandemia sulla salute pubblica è stato senza precedenti. Sia la salute fisica che quella mentale sono state gravemente colpite da questa crisi, come denunciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le dure restrizioni, sebbene necessarie, hanno cambiato drasticamente le abitudini di tutti, compresi i più giovani. Bambini e adolescenti hanno visto la loro quotidianità cambiare da un giorno all’altro, ma non sempre (e non da subito) sono stati proposti interventi specifici per loro. La mancanza di attenzione ai più giovani ha comportato difficoltà non solo dal punto di vista del benessere e della salute mentale, ma ha avuto anche ripercussioni nel loro percorso di istruzione e formazione, tanto da cambiare radicalmente in alcuni di loro l’approccio nei confronti della scuola e dell’apprendimento, e più in generale della crescita e della scoperta di sé. Per capirne l’impatto basta pensare al fatto che le restrizioni imposte sono del tutto in contrasto con quel periodo della vita in cui una persona sente in modo particolare la spinta e il desiderio di uscire, di scoprire ed esplorare il mondo, le relazioni e se stessi. Uno slancio naturale, un’apertura al futuro che invece è stata frenata dalle, pur giuste, regole sociali. Continua la lettura dell’editoriale di Giulia Milani sul sito di Comunità di Connessioni