Papa Francesco in Canada, viaggio lungo la strada della guarigione
Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha illustrato oggi il programma di quello che per il Pontefice, dal 24 al 30 luglio, sarà un pellegrinaggio penitenziale, per proseguire il cammino di riconciliazione intrapreso nei mesi scorsi con i Métis, Inuit e First Nations, popolazioni indigene colpite in epoca coloniale dalle politiche di assimilazione culturale
Sarà, lo ha detto lui in persona nell’ultimo Angelus, un “pellegrinaggio penitenziale”. Anche il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha sottolineato questa particolarità del viaggio apostolico che il Papa compirà tra domenica 24 luglio e sabato 30, durante il briefing con cui sono state presentate ai media le tappe che Francesco vivrà nel Paese nordamericano. Un viaggio molto atteso e che nasce dai cinque incontri che il Pontefice ha avuto tra la fine di marzo e il mese di aprile con le popolazioni indigene canadesi Métis, Inuit, First Nations e Métis Manitoba, e che ha lo scopo di “incontrare e abbracciare” tali comunità, ha precisato domenica scorsa lo stesso Francesco. Il suo 37.mo viaggio apostolico, con il motto “Camminiamo insieme”, vuole infatti “contribuire al cammino di guarigione e riconciliazione intrapreso” con le comunità native, gravemente danneggiate, in passato e in diversi modi, dalle politiche di assimilazione culturale alle quali hanno contribuito molti cristiani e anche membri di istituti religiosi. E per questo non avrà lo schema tipico dei viaggi papali, ma sarà tutto incentrato sul percorso di dialogo e ascolto, di vicinanza e solidarietà con le popolazioni autoctone canadesi che il Papa ha intrapreso qualche mese fa. Un percorso iniziato da Giovanni Paolo II nel settembre del 1984, quando incontrò Amerindi e Inuit, che presenti a Roma il 22 giugno 1980 per la beatificazione di Kateri Tekakwitha – poi canonizzata nel il 21 ottobre 2012 da Benedetto XVI -, prima santa originaria del Nord America, gli avevano chiesto di visitare le loro terre. Continua la lettura dell’articolo di Tiziana Campisi – Vatican News