L’Europa e l’atlantismo: un ricorso storico

Dallo scoppio del conflitto russo in Ucraina stanno tornando alla ribalta concetti e parole che non si sentivano da tempo nella scena politica nazionale e internazionale. Dal secondo dopoguerra fino alla caduta del regime sovietico, la teoria dei blocchi contrapposti, la minaccia sovietica e l’atlantismo hanno ricoperto un ruolo centrale nella determinazione delle scelte politiche, economiche e sociali europee. La definizione di atlantismo che viene data dall’Enciclopedia Treccani – linea di politica estera, seguita dai paesi dell’Europa occidentale – trae la sua origine dal Trattato dell’Alleanza Atlantica, sottoscritto da Carlo Sforza e Alcide De Gasperi nel 1949. Proprio De Gasperi, uno dei padri fondatori dell’idea di Europa, era convinto che la sottoscrizione di una alleanza atlantica, e dunque con gli Stati Uniti, avrebbe permesso al “vecchio continente” di intraprendere la strada dell’integrazione politica ed economica. Sono gli anni della ricostruzione post Secondo Conflitto mondiale e i governi dei principali Stati europei si convincono che sia necessario procedere con l’integrazione europea, pensandola in concreto su un doppio binario. Continua la lettura dell’editoriale di Marco Fornasiero sul sito Comunità di Connessioni