La pretesa della diversità e la corsa all’imitazione

Senza gli “agenti stranieri” la Russia non sarebbe la Russia, a cominciare dai metropoliti inviati da Costantinopoli a cristianizzare la Rus’ di Kiev. E forse nessun Paese sarebbe veramente se stesso senza l’influsso dei vicini e dei lontani.
La Russia, tra i tanti paradossi della sua storia e della sua natura, ne coltiva uno che risulta particolarmente clamoroso in tempi di catastrofe e conflitto con l’universo intero. Afferma di combattere per difendere la propria identità specifica, diversa da qualunque altro Paese del mondo, e allo stesso tempo si giustifica con le azioni e le caratteristiche degli altri, che renderebbero più pure e credibili quelle simili della stessa Russia. Continua la lettura dell’articolo su Asia News