Il 25 giugno è la giornata mondiale della Carità del Papa

Si celebra il 25 giugno la giornata mondiale della Carità del Papa detta anche Obolo di san Pietro. Quest’anno ha come slogan “Affrettiamoci a percorrere Sentieri di pace e di fraternita?” ed è ispirato al versetto della 1 lettera di Pietro: “Siate partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno (1 Pt 3,8)

Che cosa è l’Obolo di san Pietro

È un’offerta che può essere di piccola entità, ma è di grande valore simbolico: manifesta il senso di appartenenza alla Chiesa e amore e fiducia per il Santo Padre. È un segno concreto di comunione con Lui, come successore di Pietro, e anche di attenzione alle necessità dei più bisognosi, di cui il Papa ha sempre cura.

Le finalità dell’Obolo di san Pietro

Sono principalmente due:
1. Sostenere la missione del Santo Padre che si estende al mondo intero dall’annuncio del Vangelo alla promozione dello sviluppo umano integrale, dell’educazione, della pace, della fratellanza tra i popoli; grazie anche alle tante attività di servizio svolte dai dicasteri, enti e organismi della Santa Sede che lo assistono ogni giorno.
2. Sostenere le numerose opere caritative in favore delle persone e famiglie in difficoltà, popolazioni colpite da calamità naturali, da guerre o che necessitano di assistenza umanitaria o sostegno allo sviluppo.

Quando si dona l’Obolo di san Pietro

Nella “Giornata dell’Obolo di San Pietro” – detta anche “Giornata della Carità del Papa” – che si celebra ogni anno nella domenica più vicina al 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, siamo tutti invitati a pregare in modo particolare per il Papa e ad offrire il nostro contributo nella chiesa dove partecipiamo alla Messa.
Ma è possibile farlo durante tutto l’anno, inviando direttamente la propria offerta al Santo Padre, a seconda della propria disponibilità e generosità, in modo semplice: tramite carta di credito, bonifici bancari, bollettini postali e assegni; è anche possibile predisporre un lascito testamentario a favore del Santo Padre (per ulteriori informazioni chiamare l’Ufficio Obolo tel. 0669884851).

Come si dona durante l’anno

Puoi sostenere il Papa in qualsiasi momento nella modalità che preferisci:
1. conto corrente bancario intestato a “Obolo di San Pietro” presso FinecoBank S.p.A. IBAN: IT 52 S 03015 03200 000003501166 Codice BIC/SWIFT beneficiario: FEBIITM1 (per un riscontro, si prega di indicare nome e indirizzo completo nella causale)
2. carta di credito, collegandoti al sito www.obolodisanpietro.va
3. conto corrente postale, N. 75070003 intestato a “Obolo di San Pietro” – 00120 Citta? del Vaticano tramite bollettino, da ogni ufficio postale oppure con bonifico postale o postagiro IBAN: IT 27 S 07601 03200 000075070003 Codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX

Storia dell’Obolo di san Pietro

Gesù nella vita pubblica, dedicata all’annuncio della Buona Novella, accolse aiuti materiali per sostentarsi con il gruppo dei dodici Apostoli (Lc 8, 1-3).  Con tali aiuti si soccorrevano anche i più bisognosi (Gv 12,4-7). Dopo la Pentecoste, nel tempo della Chiesa, si sentì l’esigenza di sostenere chi si dedicava totalmente all’annuncio del Vangelo (1 Tim 5, 17-18). San Paolo, nelle Chiese da lui fondate, motiva la colletta a favore della Chiesa Madre di Gerusalemme che affrontava gravi difficoltà economiche. Così scrisse nella Prima lettera ai Corinzi (16, 1-4): “Riguardo poi alla colletta in favore dei fratelli, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia. Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte ciò che è riuscito a risparmiare, perché le collette non si facciano quando verrò. Quando arriverò, quelli che avrete scelto li manderò io con una mia lettera per portare il dono della vostra generosità a Gerusalemme. E se converrà che vada anch’io, essi verranno con me”. Questa partecipazione concreta ai bisogni della comunità ha preso forme diverse lungo la storia, facendo emergere la consapevolezza che tutti i battezzati sono chiamati a sostenere anche materialmente, con ciò che si può, l’opera di evangelizzazione e al tempo stesso a soccorrere i più bisognosi ovunque nel mondo. L’Obolo, come donazione al Successore di Pietro, prese forma stabile nel VII secolo, con la conversione degli Anglosassoni, in collegamento con la festa dell’Apostolo San Pietro a cui Gesù affidò la Sua Chiesa. È poi cresciuto nei secoli successivi, con l’adesione al cristianesimo degli altri popoli europei, sempre come un contributo di riconoscenza e devozione al Papa, quale espressione di unità della Chiesa, e di corresponsabilità ecclesiale.  Il termine “Obolo di San Pietro” fu quindi usato fin dal Medioevo per identificare il censo, cioè il contributo annuo pagato alla Santa Sede da parte degli Stati o delle signorie locali che si erano poste sotto la sovranità del Papa. Con la Riforma protestante e la fine del regime feudale cessarono questi rapporti tra le monarchie europee e il Papa. Nell’epoca moderna, poco prima della fine dello Stato Pontificio (1870) e della perdita delle rendite dei possedimenti territoriali, sorse in tutta Europa ed oltremare una sorprendente iniziativa di offrire al Papa un aiuto materiale. Questa affettuosa reazione dei cattolici fu di grande consolazione e d’incoraggiamento per il Papa. Anche in quel periodo di crisi il Santo Padre prese cura dei più sofferenti (ricordiamo ad es. il terremoto disastroso in Croazia nel 1881), destinando loro una parte dell’Obolo. Il sostegno ricevuto dal Papa infatti non poteva non essere condiviso con quanti si trovavano in situazione di grave necessità, esprimendo così la premura di un padre che si prende cura di tutti i suoi figli: riceve per dare, e per dare a chi in quel momento ne ha più bisogno.

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