“Come pietre vive unite a Cristo. La comunità: tessuto di relazioni”. Lettera aperta alla comunità per il nuovo anno pastorale

Carissimi tutti,
bentornati dalle vacanze e ben ritrovati. È giunto il momento di riprendere insieme il cammino parrocchiale. Anche quest’anno, il Consiglio pastorale si è interrogato su quale dovesse essere il tema, attraverso il quale continuare a crescere insieme come comunità parrocchiale durante il tempo che ci sta davanti.

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Abbiamo pensato a quanto abbiamo svolto durante le giornate di riflessione nello scorso mese di maggio, che ruotavano attorno alla persona di Simone, che diventerà per divina chiamata, Pietro, l’apostolo.
L’abbiamo conosciuto dapprima come un uomo pieno di dubbi e incertezze, anche nel momento decisivo, quando la sua amicizia con Gesù avrebbe dovuto portarlo ad essere un tutt’uno con lui, mentre, invece, lo ha rinnegato, fuggendo. Tuttavia, Gesù non si è comportato allo stesso modo, ma ha continuato a fidarsi di Pietro confermandolo come Pietra sul quale fondare la sua Chiesa.
È cosi che è venuto fuori lo slogan che ci condurrà per tutto quest’anno pastorale: “Come pietre vive unite a Cristo. La comunità: tessuto di relazioni”, tratto dalla seconda lettera di san Pietro apostolo (2,4-9) e dalla lettera del nostro Vescovo per questo anno “Chi è il mio prossimo? La sapienza della Carità evangelica”.
Questo slogan ci offre alcuni spunti di riflessione, che vogliamo condividere con voi, perché ne facciate tesoro.

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“Come pietre vive unite a Cristo”. Anzitutto, le pietre sostengono l’edificio, solo se sono le une unite alle altre. Poi, le pietre sono in relazione tra di loro: ognuna dà il proprio contribuito in una relazione positiva e costruttiva con le altre. Inoltre, le pietre non sono uguali: valgono per quello che sono, non vanno mai sovradimensionate del carico di attese delle altre, ma neanche sminuite e ridotte a pura forza di sostegno. Ancora, le pietre sono legate tra loro in una relazione libera, «siccome fine e non mezzo», direbbe un filosofo e anche beato della Chiesa novarese. Infine, le pietre hanno il loro senso e trovano la loro compattezza in una relazione pura ed essenziale con la pietra angolare, Cristo.

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Alla citazione del passo della Parola abbiamo aggiunto un sottotitolo “La comunità: tessuto di relazioni” per meglio sottolineare, come il luogo, dove vivere l’essenzialità delle relazioni con Dio e con il prossimo, è la nostra comunità cristiana che, pur nei limiti delle persone che la compongono, vive la carità. Su queste due dimensioni della caritàamore di Dio e amore del prossimo – si è soffermato particolarmente il nostro vescovo Franco Giulio, nella sua ultima lettera pastorale. «La carità – scrive mons. Brambilla – non è solo il servizio al povero», «ma è anche la comunione fraterna», «che si esprime in una visibile comunità. Potremmo chiamare la prima carità-servizio, e la seconda carità-virtù. La prima è un compito interminabile (Mc 14,7); la seconda è un dono inesauribile (Ef 3,19)». Infatti, «la carità si radica nel centro stesso del mistero cristiano, che è il mistero di Dio che anima la vita di Cristo e la risposta dei credenti. Quindi la Chiesa prima di essere la Chiesa della carità è la Chiesa dalla carità. Come figura storica la Chiesa ha questa finalità: nell’annuncio del mistero di Dio, nella celebrazione dei suoi gesti di salvezza, con la ricchezza spirituale dei carismi, essa esprime e realizza l’unità degli uomini in Gesù Cristo, per dare loro la dignità e la libertà dei figli di Dio. La Chiesa è comunità dalla carità perché non è padrona, ma serva e dispensatrice di una realtà che, venendo da Cristo, è più grande di essa e va oltre essa. Su questo si radica la missione dei cristiani verso tutti gli uomini e, di più, l’animazione che la carità ispira all’azione sociale dei cristiani e alla crescita della società nei suoi valori etici».

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Si ricomincia, dunque, con le nuove proposte che riguardano la fede professata (la catechesi), celebrata (la messa domenicale) e vissuta (la carità), in un approccio globale ed essenziale.
Il 10 settembre sarà la data simbolica di un nuovo inizio, in cui tutti i settori operanti nel servizio incontreranno la comunità.  Sarà bellissimo rivedersi o incontrarsi per la prima volta.
Buon cammino a tutti!

Padre Marco con la Giunta del Consiglio pastorale parrocchiale

Novara, 10 settembre 2023,

Memoria di Sant’Agabio, 2° Vescovo di Novara