Onorificenze pontificie a tre collaboratori del vescovo Brambilla: don Cossalter, don Cozzi e dott. Erbetta

Venerdì 22 settembre, durante l’assemblea diocesana di avvio dell’anno pastorale nel Santuario del SS Crocifisso di Boca, il vescovo Franco Giulio Brambilla ha dato comunicazione della nomina a Cappellano di Sua Santità di mons. Fausto Cossalter, vicario generale della diocesi, e di mons. Renzo Cozzi, parroco delle parrocchie unite del centro in Novara e prefetto del capitolo dei canonici della Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il vescovo ha anche comunicato il conferimento dell’attestato d’onore di Cavaliere di San Gregorio Magno a  Emanuele Erbetta, economo diocesano. Le onorificenze, concesse dal Pontefice, esprimono la gratitudine a sacerdoti e laici per il servizio svolto in collaborazione con il vescovo a favore della Chiesa gaudenziana. «È un segno di gratitudine per tre miei stretti collaboratori. Ma vuole essere un grazie per tutti coloro che in questi anni del mio ministero a Novara mi hanno affiancato e aiutato», ha detto il vescovo Brambilla.

Che cosa è il Cappellano di Sua Santità

È un titolo onorifico, in gergo monsignore, che viene conferito a seguito di speciale concessione della Santa Sede ai preti che abbiano compiuti i 65 anni. Viene concesso ai sacerdoti secolari al servizio della Santa Sede o, su richiesta del vescovo della diocesi, a sacerdoti diocesani ritenuti meritevoli. Con l’istruzione Ut sive sollicite del 31 marzo 1969, la Segreteria di Stato della Santa Sede, con l’autorizzazione di papa Paolo VI, dichiarò che il cappellano di Sua Santità ha il titolo di Reverendo Monsignore e può essere distinto dagli altri preti a motivo delle sue vesti. Infatti i cappellani di Sua Santità hanno sia come abito corale che come abito piano la talare nera con occhielli, bottoni, bordi e fodera di colore paonazzo e fascia di seta paonazza.

Che cosa è il Cavaliere di San Gregorio Magno

È un ordine cavalleresco della Santa Sede (in latino: Ordo Sancti Gregorii Magni), fondato da papa Gregorio XVI il 1º settembre 1831, riservato a uomini e donne di religione cattolica in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche a militari solo a partire dal grado di maggiore. Gode del privilegio del saluto militare da parte delle guardie svizzere. I cavalieri di gran croce godono del trattamento di “Eccellenza”. Il motto dell’Ordine è Pro Deo et Principe (letteralmente: “Per Dio e per il sovrano”, dove si gioca sulla duplice valenza del titolo latino “princeps” tra sovrano dello Stato – inteso nella figura del papa regnante – e princeps apostolorum, “principe degli apostoli”, titolo riconosciuto a San Pietro, primo papa). L’insegna è costituita da una croce maltese con la figura di san Gregorio Magno sul diritto ed il motto “Pro Deo et Principe” sul recto. La medaglia viene portata sostenuta da una fascia rossa bordata d’oro. La placca dell’Ordine riporta le medesime decorazioni della croce senza pendente, montata su una stella raggiante d’argento. Il nastro è rosso bordato d’oro su ciascun lato.