Il tempo ordinario: il nome, il significato, la scansione, come viverlo
Con l’8 gennaio riprende il Tempo Ordinario dell’anno liturgico,
Il nome
Il Tempo Ordinario è così definito non nel senso che si tratti di un tempo di scarsa importanza, ma inteso come il tempo in cui si ricorda la missione quotidiana del Signore, esclusi i grandi misteri come l’Incarnazione del Figlio di Dio preceduto dall’Avvento, il Mistero pasquale, preceduto dal tempo forte della Quaresima.
Il significato
Il Tempo Ordinario rappresenta il pellegrinaggio del cristiano verso la meta finale. Questo ci aiuta ad assimilare e meditare i misteri della vita di Gesù attraverso la lettura progressiva e quasi continua che ogni domenica si fa della sua Parola. Nello scorrere della vita di ogni giorno il cristiano è invitato a verificare la sua esistenza sulla parola di Dio. In questa prima parte che si concluderà con il Mercoledì delle Ceneri ognuno di noi è chiamato a rispondere all’invito del Signore Gesù “Vieni e segui me!”: è così il tempo per eccellenza del discepolato, sulle orme di Gesù verso il compimento della storia; richiama l’attenzione al quotidiano della vita; aiuta ad entrare nei meandri di ogni esperienza personale e familiare, sociale ed ecclesiale del credente. Nulla può restare fuori dalla grazia trasformante di Cristo: affetti e doti, beni e scelte, lavoro e festa, gioie e fatiche, malattia e morte. Tutto ne viene segnato profondamente. L’adesione al Risorto abbisogna di un percorso costante e progressivo per arrivare a rivestirsi di Lui. Ma occorrono tempi lunghi e varie mediazioni per accoglierlo come regola di vita e criterio di giudizio, forza d’azione e certezza di futuro, speranza beata. questo tempo diventa così quello in cui la vita nello Spirito è destinata ad approfondirsi, a concretizzarsi, al fine di condurre i cristiani ad una esistenza matura e consapevole. È il tempo della assimilazione dei doni dello Spirito e della crescita da essi provocata.
La scansione domenicale
Il Tempo Ordinario non è segnato da grandi feste, ma scorre regolare, ritmato soltanto dalla festa settimanale della domenica come celebrazione della Pasqua settimanale. La domenica, infatti, «festa primordiale» dei cristiani (SC 106), nasce il mattino del giorno della risurrezione, il primo giorno dopo il sabato e occupa un suo ruolo fondamentale durante tutto l’anno liturgico. In questo giorno la Chiesa celebra la fonte della sua vita e la meta del suo cammino e il Prefazio X per le domeniche del tempo ordinario canta: «Oggi la tua famiglia, riunita nell’ascolto della tua Parola e nella comunione dell’unico pane spezzato fa memoria del Signore risorto nell’attesa della domenica senza tramonto, quando l’umanità intera entrerà nel tuo riposo».
La domenica diventa il giorno dell’incontro settimanale con il Signore risorto. Giorno che ritma l’anno liturgico e ci richiama con forza a un rapporto equilibrato tra lavoro e riposo; giorno in cui salvaguardare in mezzo a tutto il nostro “fare” uno spazio di gratuità per celebrare l’amore di Dio che ci salva. La “frazione del pane” e il memoriale del sacrificio della Croce è dono e offerta permanente del Signore alla sua Chiesa. L’Eucarestia è il pane degli angeli, l’alimento dei figli di Dio. Sant’Ignazio d’Antiochia, i martiri di Abitene dicevano che senza la domenica non potevano vivere. L’aiuto e il sostegno della misericordia di Dio nel sacramento della Riconciliazione è conforto pregno d’amore che consente di ricominciare nuovamente ogni giorno senza il penso dei peccati. La preghiera personale offre l’opportunità di respirare e di vivere come credenti la relazione con Gesù amico. La comunità parrocchiale è un punto di riferimento necessario nelle intemperie della solitudine. Il Tempo Ordinario è così un periodo di grande speranza; da qui la scelta del colore liturgico verde.
Come viverlo
Questo nuovo tempo liturgico riserva per ciascuno alcuni aiuti per procedere nel cammino di una vita cristiana degna di questo nome. La Parola di Dio sarà luce al nostro cammino attraverso la straripante bellezza del Vangelo. Pur proponendo la domenica giorno dell’incontro settimanale con il Signore risorto, la vita cristiana non può consistere solo nel partecipare a un rito durante il fine settimana e il resto vivere da pagani. La chiave sta proprio nel capire e accettare che “Gesù è la Parola che dobbiamo ascoltare e quella che dobbiamo seguire. Solo questo, niente di più e anche niente di meno. Dio Padre, nelle sue teofanie, ha sempre detto – riguardo al Figlio -: «Ascoltatelo» (Mc 9,7; Mt 17,5: Lc 9,34). Assumendo tale priorità, la nuova spiritualità deve concretizzarsi nel cercare e incontrare personalmente Gesù, e vivere come Lui ha fatto. Assumere il mistero di Cristo nel Tempo Ordinario significa prendere sul serio l’essere discepoli, ascoltare e seguire il Maestro nel vissuto quotidiano, non per mettere fra parentesi la vita ordinaria ma per sottolinearla come momento salvifico. Il Tempo Ordinario si presenta come un tempo di crescita e di maturazione, un tempo in cui il mistero di Cristo è chiamato a penetrare progressivamente nella storia fino alla ricapitolazione di tutto in Cristo. Questo culmine è rappresentato dalla solennità di Cristo Re dell’universo verso il quale tutta la storia è protesa.