Card. Bassetti alla Cei: ascolto riconciliato per un cammino insieme

Pubblichiamo il testo dell’Introduzione del Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, in apertura dei lavori della seconda giornata della 74ª Assemblea Generale che vede riuniti a Roma, fino a giovedì 27 maggio, oltre 200 Vescovi italiani. 

Venerati e cari confratelli,
siamo lieti di ritrovarci insieme per la nostra Assemblea di maggio. Permettetemi un’esclamazione, che sgorga dal profondo del cuore e che sicuramente sarà da tutti voi condivisa: finalmente! È un avverbio che ben descrive la soddisfazione per questo nostro con-venire tanto atteso. Finalmente non esprime distrazione o evasione dalla realtà, ma è immersione profonda nelle piaghe delle nostre comunità. Quanta solitudine, quanta tristezza, quanti lutti… Pensiamo, in particolare, alla tragedia di Stresa-Mottarone, rinnovando la nostra preghiera di suffragio per le quattordici vittime e per i loro familiari; un pensiero affettuoso al piccolo sopravvissuto.
La nostra presenza qui, in questi giorni, vuole essere una carezza di conforto per chi soffre o piange la perdita di un caro; vuole anche essere una carezza di fiduciosa speranza, nella certezza che la morte non è mai l’ultima parola. Ecco, allora: finalmente siamo riuniti tutti insieme, potendo così vivere e rafforzare i vincoli della comunione e condividere la sollecitudine pastorale per le nostre Chiese, per il nostro amato Paese, per le donne e gli uomini che abitano questo tempo così difficile. Invochiamo su di noi e sui lavori che ci attendono la luce e la grazia dello Spirito Santo. Ancora immersi nel clima della Solennità di Pentecoste, che abbiamo celebrato domenica, lasciamoci guidare in queste giornate dal brano del secondo capitolo del libro degli Atti (cf At 2,1-11). Quell’episodio della Chiesa primitiva sostenga la nostra riflessione, a partire da un dato di fatto: i discepoli su cui scende lo Spirito il giorno della festa di Pentecoste sono gli stessi apostoli e discepoli che avevano seguito Gesù nei tre anni della sua predicazione (cf At 1,12-14). È una comunità, dunque, che ha una sua piccola storia di fede da raccontare. Nonostante le fatiche, i rallentamenti, le fughe in avanti e le cadute, c’è un cammino percorso con Gesù e che può essere raccontato. Così anche la Chiesa che è in Italia può raccontare la storia del suo cammino di fede, che parla della fedeltà al Magistero del Papa e si sviluppa, in particolare, dopo il Concilio Vaticano II, con alcune tappe significative, che non vanno dimenticate. Continua la lettura sul sito della Cei