Il Tempo di Natale: significato e celebrazioni
«Dopo l’annuale rievocazione del mistero pasquale, la Chiesa non ha nulla di più sacro che la celebrazione del Natale del Signore e delle sue prime manifestazioni» (Ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, n. 32): la sua umile nascita a Betlemme; l’epifania ai Magi, «giunti da Oriente» (Mt 2, 1); la teofania presso il fiume Giordano; il segno compiuto a Cana con il quale Gesù «manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (Gv 2, 11) (cfr. Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia, n. 106).
Natale mistero di Luce
Il tema della luce, di Cristo luce del mondo e della sua nascita come manifestazione della luce, è lo spunto teologico più arcaico e più presente, specialmente nella Messa di mezzanotte: «Il popolo chiama sole nuovo (il Natale) e con tanta autorità lo conferma, così che consentono anche i giudei insieme con i pagani; il che volentieri si deve accettare, perché nascendo il Salvatore, non solo si rinnova la salvezza del genere umano, ma anche lo splendore dello stesso sole» (Massimo di Torino, Serm. 4 de Nat., 57, 537). La comunità rinnova il mistero della grotta di Betlemme dove Cristo luce del mondo si cala nelle tenebre. Così preghiamo nel Prefazio di Natale I: «Nel mistero del Verbo incarnato / è apparsa agli occhi della nostra mente / la luce nuova del tuo fulgore, / perché conoscendo Dio visibilmente, / per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili».
Natale inizio della restaurazione cosmica
I testi, sia biblici che eucologici, della Messa della vigilia e delle tre Messe del giorno di Natale non si soffermano semplicemente sull’evento storico della nascita del Signore, ma evidenziano il mistero contenuto in esso. Il Natale, infatti, è l’inizio della nostra redenzione salvifica, «Concedi al tuo popolo, Signore, di celebrare con rinnovato fervore questo sacrificio, nella vigilia della grande festa che ha dato inizio alla nostra redenzione», preghiamo nell’orazione sulle offerte della Messa della vigilia.
Nel dono di Maria, la nuova Eva, la nuova terra di paradiso, inizia la restaurazione del cosmo e della storia: «Verbo invisibile, / apparve visibilmente nella nostra carne, / per assumere in sé tutto il creato / e sollevarlo dalla sua caduta. / Generato prima dei secoli, / cominciò ad esistere nel tempo, / per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, / e ricondurre a te l’umanità dispersa» (Prefazio di Natale II).
Natale: admirabile commercium
Tra i temi presenti nella Liturgia natalizia, come il messaggio di pace, l’invito alla gioia e alla solidarietà, di fondamentale importanza è il tema del “misterioso scambio” tra Dio e l’uomo: «In lui oggi risplende in piena luce / il misterioso scambio che ci ha redenti: / la nostra debolezza è assunta dal Verbo, / l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne / e noi, uniti a te in comunione mirabile, / condividiamo la tua vita immortale» (Prefazio di Natale III).
Natale: l’ottava e il suo prolungamento liturgico
Nel Tempo natalizio, oltre le celebrazioni «che ne danno il senso primordiale, ne ricorrono altre che hanno stretto rapporto con il mistero della manifestazione del Signore: la Festa della Santa Famiglia (domenica fra l’ottava), in cui viene celebrato il santo nucleo familiare nel quale «Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2, 52);l’evangelista Giovanni (27 dicembre); il martirio dei Santi Innocenti (28 dicembre), il cui sangue fu versato a causa dell’odio verso Gesù e del rifiuto della sua signoria da parte di Erode; la Solennità del 1° gennaio, memoria intensa della maternità divina, verginale e salvifica di Maria; la memoria del Nome di Gesù, il 3 gennaio; se pure fuori dai limiti del Tempo natalizio, la festa della Presentazione del Signore (2 febbraio), celebrazione dell’incontro del Messia con il suo popolo, rappresentato da Simeone e Anna, e momento della profezia messianica di Simeone. (Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia, n. 107).