“Un meraviglioso poliedro”: il mese di gennaio è dedicato alla preghiera per le vocazioni

Tradizionalmente, nella nostra diocesi, per tutte le nostre comunità gennaio è un’occasione preziosa per vivere momenti di riflessione e preghiera per tutte le vocazioni. il tema di quest’anno è  “Un meraviglioso poliedro”, proposto dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni per l’anno pastorale 2022-23.

Il tema

La tematica scelta vuole cogliere l’invito di papa Francesco e richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa.È l’orizzonte proposto anche dalla Esortazione Apostolica post-sinodale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio quando insegna: «La pastorale [giovanile] non può che essere sinodale, vale a dire capace di dar forma a un camminare insieme che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità […]. In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie» (Francesco, Christus vivit, 206-207).

Il motto: “Un meraviglioso poliedro”

Questa immagine esprime in maniera efficace la realtà della Chiesa abitata da una molteplicità di carismi e ministeri, di vocazioni e funzioni. Tale molteplicità è per essa una ricchezza e va compresa in termini di complementarietà: ogni membro è al servizio dell’altro per l’edificazione dell’unica Chiesa. In questa prospettiva, diventa interessante approfondire la vocazione non soltanto per ricomprendere la sua essenziale caratteristica comunitaria, ma soprattutto per mettersi alla ricerca di quel singolare annuncio di vita evangelica affidato a ognuna delle vocazioni, che sono a servizio le une delle altre. In altre parole, se esiste una vocazione dell’intero corpo ecclesiale che è la missione di annunciare il Vangelo e portare a tutte le genti la Salvezza che viene dal Signore, se esiste la vocazione personale di ciascuno dei suoi membri che rende carne e fa prendere corpo alla chiamata universale della Chiesa stessa, esiste anche una parola che risuona nel reciproco e complementare annuncio tra le forme della vocazione, a servizio di tutti coloro che lo vogliono ascoltare. «C’è un inter-esse (qualcosa di importante, che mi preme, che conta: letteralmente “ciò che si trova nel mezzo”) reciproco tra le vocazioni, ancora tutto da riconoscere e da osservare attentamente per imparare ad ascoltarne il racconto, la narrazione di quel meraviglioso poliedro che la vita dello Spirito intende continuare a tessere lungo i tempi della storia e della Chiesa» (Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni).