Card. Zuppi: senza sviluppo non ci sono pace e giustizia
“Rilanciare e mantenere l’impegno per destinare lo 0,70% del Reddito Nazionale Lordo alla solidarietà internazionale non è un’elemosina, ma un’azione di pace da compiere insieme – con gli Organismi Internazionali, tenendo conto dei tanti missionari presenti in tutto il mondo – e attraverso interventi che possano aiutare le persone a partire e a restare. Bisogna passare dalle enunciazioni agli impegni precisi, a progetti di cooperazione internazionale che sostengano lo sviluppo. Perché se non c’è sviluppo non c’è pace e non c’è giustizia”. Lo ha affermato il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, intervenendo oggi, 4 marzo, a Bologna, al Seminario “Si deve. Si può” per la promozione della “Campagna 070” che chiede di destinare, entro il 2030, lo 0,70% del Reddito Nazionale Lordo a sostegno delle attività di cooperazione e solidarietà internazionale.
L’incontro è stato organizzato dal Centro Missionario Diocesano in collaborazione con la Campagna070 e il Progetto Generazione Cooperazione. All’evento hanno preso parte anche alcuni rappresentanti istituzionali e di organismi pastorali della CEI.
“Siamo uguali e fratelli: lavorare per lo sviluppo – ha spiegato il Cardinale – significa porre le basi per il benessere di tutti; pensare agli altri e all’Africa, in particolare, funziona. In questo senso, il PNRR può essere una grande occasione. Così come il Piano per l’Africa, di cui si si parla proprio in questi giorni, a patto che non sia contingente ma abbia una visione a 360°”.
“Il tempo della Quaresima – ha sottolineato il Presidente della CEI – ci invita a uscire dal mondo dei sogni e a entrare nella realtà. Spesso abbiamo una visione deformata e pensiamo che tutto andrà bene, ma non è così. C’è la guerra, con il rischio di un conflitto nucleare dagli effetti incalcolabili e che facciamo ancora fatica a comprendere, ci sono le tante vittime delle guerre nel mondo, del terremoto, e muoiono ancora molti bambini in mezzo al mare. Non se ne esce da soli, siamo sulla stessa barca, come ci ricorda Papa Francesco, e per questo dobbiamo operare tutti per la pace, la giustizia, lo sviluppo. Ognuno può e deve dare il proprio contributo per cambiare il mondo”. fonte Cei