Oltre ai numeri, volti e nomi

Il 2 marzo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio alle vittime del naufragio, avvenuto domenica scorsa nelle acque di Steccato di Cutro in Calabria, dell’imbarcazione sulla quale viaggiava un gruppo di migranti. È rimasto in piedi davanti alle bare segnate solo da codici alfanumerici, prive di nomi, di alcun simbolo di umanità e di riconoscimento. È rimasto in silenzio, simbolo unitario del dolore del Paese di fronte a questa tragedia. L’immigrazione suscita spesso sentimenti razzisti e sul tema le forze politiche si dividono strumentalmente. Eppure, di fronte agli esodi dei popoli, la storia ci insegna che le abitudini e le culture possono cambiare. Ci sono cambiamenti storici che non si possono arginare. Oggi siamo di fronte ad un bivio: da una parte assistiamo inermi alla fuga di chi cerca di salvarsi da guerre e miserie mentre, dall’altra, le economie europee soffrono la crisi demografica di un continente sterile, circondato però da popolazioni giovani e da Paesi in crescita Continua la lettura dell’editoriale di Francesco Occhetta sul sito di Comunità di Connessioni