Patton: Pasqua di preghiera in Terra Santa, alla violenza si risponde perdonando

Il Custode parla della celebrazione della Domenica delle Palme, presieduta dal patriarca Pizzaballa, e dei riti della Settimana Santa, ma anche dei recenti attacchi contro luoghi cristiani: “Bisogna avere il coraggio di far riflettere chi usa la violenza”. La gioia per il ritorno dei pellegrini: “Così si ravviva la fede e il legame con la Chiesa Madre di Gerusalemme”. Appello alla generosità: “Molti santuari hanno bisogno continuo di manutenzione e lavoro”
“Gerusalemme è luogo di incontro, fede, preghiera, gioia, di comunione e di unità e non conflitto e divisione, non è solo tensione politica e religiosa”. Parole forti che monsignor Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, ha usato per ribadire che la Città Santa “non è né possesso né esclusione”, quando si è rivolto agli oltre 20 mila fedeli cristiani che hanno preso parte alla processione della Domenica delle Palme. A loro, Pizzaballa ha chiesto di non aver paura di “quanti vogliono dividere”, riferimento agli episodi di violenza avvenuti nella città contro chiese e simboli cristiani. “La città santa – sono state le sue parole – è da sempre e sempre resterà casa di preghiera per tutti i popoli e nessuno la potrà possedere in maniera esclusiva”. Un monito ripreso da padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, quando parla della “dignità dei cristiani”, e sottolinea con vigore che il modo cristiano di reagire alla violenza non è usarne altra, bensì perdonare, pregare e chiedere giustizia. Continua la lettura dell’articolo di Francesca Sabatinelli – Vatican News