Assemblea Cei: servizio nazionale contro gli abusi e nuovo messale
La creazione di un “Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili” con l’individuazione, diocesi per diocesi, di uno o più referenti da avviare a un percorso di formazione specifica e l’approvazione complessiva della nuova traduzione del Messale Romano. Sono i due temi centrali su cui ha lavorato Assemblea generale della Cei, riunitasi a Roma dal 12-15 novembre.
Lotta agli abusi, nasce il Servizio Nazionale
«Le Linee guida chiederanno di rafforzare la promozione della trasparenza e anche una comunicazione attenta a rispondere alle legittime domande di informazioni», si legge nel comunicato finale in merito alle Linee guida che la Commissione della Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili sta formulando nella prospettiva della prevenzione e della formazione. La Commissione – che sottoporrà il risultato del suo lavoro alla valutazione della Commissione per la Tutela dei minori della Santa Sede e soprattutto della Congregazione per la dottrina della fede – ha l’impegno di portare le Linee guida all’approvazione del Consiglio permanente, per arrivare a presentarle alla prossima Assemblea generale.
I vescovi hanno approvato due proposte, che consentono di dare concretezza al cammino. È stata condivisa, innanzitutto, la creazione presso la Cei di un “Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”, con un proprio Statuto, un regolamento e una segreteria stabile, in cui laiche e laici, presbiteri e religiosi esperti saranno a disposizione dei vescovi diocesani. Il Servizio sosterrà nel compito di avviare i percorsi e le realtà diocesani – o inter-diocesani o regionali – di formazione e prevenzione. Inoltre, “potrà offrire consulenza alle diocesi, supportandole nei procedimenti processuali canonici e civili, secondo lo spirito delle norme e degli orientamenti che saranno contenuti nelle nuove Linee guida”. La seconda proposta approvata riguarda le Conferenze episcopali regionali. Si tratta di individuare, diocesi per diocesi, uno o più referenti, da avviare a un percorso di formazione specifica a livello regionale o interregionale, con l’aiuto del Centro per la tutela dei minori dell’Università Gregoriana.
Nuova edizione italiana del messale e traduzione del Padre Nostro, con “non abbandonarci alla tentazione”
L’approvazione del nuovo messale conclude un percorso durato circa 16 anni durante il quale vescovi ed esperti hanno lavorato al miglioramento del testo sotto il profilo teologico, pastorale e stilistico, nonché alla messa a punto della “Presentazione” del Messale, che aiuterà non solo a una sua proficua recezione, ma anche a sostenere la pastorale liturgica nel suo insieme. Durante i lavori dell’assemblea si è evidenziata l’opportunità di preparare una sorta di «riconsegna al popolo di Dio del Messale Romano» con un sussidio che rilanci l’impegno della pastorale liturgica. Il testo della nuova edizione sarà ora sottoposto alla Santa Sede per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore anche la nuova versione del Padre nostro (“non abbandonarci alla tentazione”) e dell’inizio del Gloria (“pace in terra agli uomini, amati dal Signore”).