Peregrinatio Mariae nelle parrocchie dell’Upm Novara 1 Ovest

“Fate quello che vi dirà”
Peregrinatio Mariae nelle parrocchie dell’Upm Novara 1 Ovest

 La venerata immagine della Madonna Pellegrina, realizzata nel 1948 come segno di unità dell’intera diocesi gaudenziana, sarà l’Ospite nelle tre chiese parrocchiali della nostra Unità pastorale missionaria per rinnovare, con l’invito evangelico “Fate quello che vi dirà”: l’ascolto della Parola di Dio, la celebrazione dei Divini Misteri, la condivisione fraterna, la crescita della corresponsabilità voluta dal nostro vescovo Franco Giulio con il XXI sinodo diocesano

  • A Santa Rita nella settimana dal 4 all’11 maggio
  • Alla Madonna Pellegrina nella settimana dal 12 al 19 maggio
  • A San Martino nella settimana dal 20 al 26 maggio

La celebrazione eucaristica finale, preceduta dal Rosario alle ore 20,45, si terrà sul piazzale della chiesa della Madonna Pellegrina il 31 maggio alle ore 21 a conclusione della peregrinatio e del mese di Maggio con la concelebrazione di tutti i sacerdoti e dei fedeli delle tre parrocchie insieme.

Le nostre tre comunità sono invitate all’ascolto, alla preghiera e alla condivisione di questo momento di rinnovata evangelizzazione e preghiera.

ALLE ORIGINI DELLA PEREGRINATIO MARIAE
La spinta al sorgere in Italia della Peregrinatio Mariae nel Secondo Dopoguerra venne dalla Francia, già epicentro da decenni – soprattutto grazie alle apparizioni di Lourdes – dell’affermarsi di un’intensa e diffusa devozione mariana.
In quel contesto si impose infatti un singolare evento mariano che coinvolse in Francia milioni di persone e passò alla storia come Grand Retour. Iniziato nel 1938 con il simbolico ritorno di una statua della Madonna de Lourdes alla sede di Boulogne-sur-Mer in Normandia, coinvolgendo altre parrocchie e interrotto nel 1939 per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il pellegrinaggio riprese nel 1943, dopo la consacrazione della Francia al Cuore Immacolato di Maria, compiuto a Lourdes il 23 marzo 1943 dai vescovi francesi. La statua di Nostra Signora di Boulogne – in diverse copie – mosse da Lourdes visitando 12 mila parrocchie, raccogliendo oltre 10 milioni di consacrazioni individuali. Il senso di tutto ciò fu spiegato in un discorso del Papa Pio XII: era il ritorno di Maria tra la sua gente e il ritorno della gente a Gesù attraverso Maria. E questo significato determinò la Peregrinatio Mariae, compiuta nelle diocesi italiane a partire dal 1946 – 47
LA PEREGRINATIO MARIAENELLA DIOCESI DI NOVARA
L’impulso nella diocesi di Novara venne dalla Lombardia. Durante il Congresso Eucaristico Diocesano, tenuto a Cannobio dal 31 agosto al 7 settembre 1947, dalla sponda lombarda del Lago dove si stava svolgendo la Peregrinatio Mariae della diocesi di Milano, si portò a Cannobio per un giorno la statua della Madonna. La Peregrinatio partì l’anno dopo in tutte le parrocchie della diocesi iniziando il 6 maggio 1948 e concludendosi l’11 giugno 1950. Furono quattro le statue peregrinanti nella nostra terra: tre piccole per i paesi di montagna e una più grande. Raffiguravano tutte il Cuore Immacolato di Maria, con riferimento a Fatima e alla consacrazione del mondo compiuta dal papa Pio XII nel 1942. L’immagine venne progettata per la Diocesi di Milano da Arturo Malerba e realizzata dai laboratori della Scuola Artigianelli. Da Milano una statua (alta m. 2.90) venne regalata alla nostra Diocesi dai Cavalieri del Santo Sepolcro e accolta a Galliate il 5 maggio 1948. È attualmente custodita nella parrocchia della Madonna Pellegrinadi Novara, la cui chiesa venne edificata proprio per questo motivo. Altre tre statue più piccole (alte 1.60) furono commissionate per le zone di montagna. Le quattro statue della Madonna erano accompagnate in contemporanea nelle località di pianura e di montagna da un’équipe diocesana di sacerdoti, costituita appunto dagli oblati diocesani. Tra questi si distinsero: p. Francesco M. Franzi (1910-1996), poi vescovo ausiliare di Novara, morto in concetto di santità; p. Francesco Fasola (1898-1988), allora provicario generale, poi vescovo in diverse diocesi della Sicilia, del quale è aperto il processo di beatificazione. Non si ricordano miracoli; si può dire però che in ogni luogo la Madonna fu accolta con grande entusiasmo e devozione. Straordinaria la partecipazione ai Sacramenti tanto che per questo la Peregrinatio sembrò una missione diocesana. La Madonna fu pure portata nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro. Ci furono riconciliazioni con la Chiesa da parte di uomini che avendo fatto la guerra partigiana si sentivano ancora come estranei alla comunità cristiana.
LA PEREGRINATIO MARIAE NELLA NOSTRA UNITÀ PASTORALE MISSIONARIA OGGI
La condizione che contraddistingue Maria Santissima è l’ascolto. Nei vangeli poche sono veramente le parole di Maria. In Lei è predominante la custodia nel cuore della Parola, delle parole del Figlio, di quelle degli apostoli e della Chiesa nascente. Maria aveva ascoltato Dio e il frutto di tale ascolto era stato Gesù. Maria aveva ascoltato Gesù e il frutto di tale ascolto era stato la Chiesa. Maria aveva ascoltato la Chiesa e il frutto di tale ascolto è divenuto un’altra maternità, quella della stessa Chiesa. Maria diviene così l’immagine della Chiesa che accoglie la Parola, la fa sua e, attraverso un mistero di maternità, la riconsegna a ciascuno di noi.
Questo atteggiamento diviene fondamentale per tutti noi, soprattutto in questo nostro tempo così confuso e distratto, riassunto nelle parole rivolte ai servi alle nozze di Cana «Fate quello che vi dirà», perché si rinnovi il prodigio di alleanza, sancita fin dal nostro Battesimo col Signore: quello di un ascolto amoroso, fatto di accoglienza di chi offre il proprio cuore e la propria vita perché ne diventi uno scrigno, un deposito della Parola di Dio comunque manifestata, tanto nella vita di ogni persona, tanto nelle opere.
Ecco dunque, il senso rinnovato di questa proposta di pellegrinaggio. Lei arriva nelle nostre chiese e ci invita all’ospitalità e all’ascolto e noi, a nostra volta, diventando suoi imitatori, ci facciamo discepoli di Gesù, ospitali gli uni con gli altri a partire dalle nostre stesse comunità, per «essere sale della terra» e «luce del mondo». E così vedendoci, «assidui all’insegnamento degli Apostoli, alla comunione, alla frazione del pane e alla preghiera» gli altri «glorifichino il Padre nostro celeste».
IL SIGNIFICATO DELL’IMMAGINE
La Madonna in piedi, vestita di bianco, con il mantello azzurro, lascia intravedere il Suo cuore, rosso, circondato di luce e di spine; tiene gli occhi volti verso la gente; nella mano destra protesa a lato tiene la corona del Rosario, nell’atto di consegnarla per viverne i misteri; nella mano sinistra tiene Gesù che, con lo sguardo rivolto a sinistra come per osservare la gente, è come avvitato su di sé con un braccio, il sinistro, che indica la Sua e Nostra Madre, mentre col destro alzato indica il Cielo. Il significato è chiaro: Gesù ci attira verso Sua Madre come via al Cielo; la Madonna poi, con la corona del Rosario – cioè il Vangelo sintetizzato nei 20 misteri – offre la strada per andare a Gesù: occorre percorrerla con la preghiera ed accogliere.