30 anni senza Muro a Berlino. Bolaffi: fu una rivoluzione democratica pacifica

Il politologo ricorda che nella caduta del Muro che divideva Berlino Est dall’Ovest, il 9 novembre 1989, ebbero un ruolo importante Giovanni Paolo II “contraltare spirituale al comunismo” e la Chiesa protestante, con le manifestazioni iniziate a Lipsia”. La Germania, oggi leader dell’Europa, “deve aiutarla ad affrontare la sfida del mondo globale”
Questa sera, nel trentennale della caduta del Muro di Berlino, 30 mila messaggi scritti dai visitatori del Memoriale di Bernauer Straße fluttueranno in aria sulla Porta di Brandeburgo, e in questo 9 novembre concerti non stop si susseguiranno davanti all’East Side Gallery, il pezzo di Muro più lungo rimasto in piedi, 1,3 km lungo il fiume Sprea, decorato da più di 100 graffiti sul lato orientale, immacolato fino a 30 anni fa. Sono due dei tanti modi con i quali la capitale tedesca ha deciso di celebrare l’anniversario, il giorno nel quale “nella città simbolo della guerra fredda, è finito il Novecento, il secolo più violento della storia dell’umanità” come scrive il politologo e germanista Angelo Bolaffi nel suo “Cuore tedesco”, saggio del 2014. Continua la lettura dell’articolo di Alessandro Di Bussolo  sul sito di Vatican News