Il nostro seminarista Alessandro riceverà l’accolitato il prossimo lunedì 25 novembre

La comunità cristiana di Santa Rita è invitata tutta lunedì sera 25 novembre alle ore 21  nella cappella del Seminario San Gaudenzio ad accompagnare con la preghiera e con la presenza il seminarista Alessandro Clementi, in servizio pastorale nella nostra parrocchia, che riceverà dal nostro vescovo Franco Giulio, l’accolitato.

Che cosa è l’accolitato?

Attuando il rinnovamento liturgico richiesto dal Vaticano II, il 15 agosto 1972 san Paolo VI ha riformato la disciplina dei ministeri ecclesiali con la lettera apostolica in forma di motu proprio Ministeria quaedam. San Paolo VI ricorda come alcuni ministeri furono istituiti nella Chiesa fin dai tempi più antichi, per il culto e il servizio al popolo di Dio. Alcuni di essi, più legati alle celebrazioni liturgiche, col tempo furono considerati preliminari al ricevimento del sacramento dell’Ordine. Nella lettera apostolica il papa descrive competenze e servizi relativi alla figura ministeriale dell’accolito. E’ suo compito curare il servizio dell’altare, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della santa Messa». Il modo concreto con cui avviene questo servizio liturgico è specificato con esattezza nelle indicazioni date dai Principi e norme per l’uso del Messale romano (del 3 aprile 1969, indicati con PNMR), ai nn° 142-147. Nel rito d’ingresso, se avviene una processione, l’accolito porta la croce e poi prende posto accanto al sacerdote e al diacono per aiutarli durante la celebrazione (PNMR nn° 143-144). In mancanza del diacono, spetta all’accolito disporre sull’altare corporale, purificatoio, calice e messale; aiuta il sacerdote a ricevere i doni e gli presenta pane e vino (PNMR n° 145). Come ministro straordinario, può aiutare il sacerdote nella distribuzione della comunione al popolo, quando ve ne fosse bisogno secondo le condizioni stabilite in Ministeria quaedam (impedimento da parte del sacerdote o grande numero dei comunicanti; PNMR n° 146). Infine, l’accolito aiuta nella purificazione dei vasi sacri. In mancanza del diacono lui stesso li purifica, ma non all’altare: li porta alla credenza dove li purifica e riordina (PNMR n° 147). Possiamo aggiungere che l’accolito può svolgere il suo ruolo in una adorazione eucaristica, in assenza di ministri ordinati: espone il santissimo Sacramento e lo ripone al termine della preghiera, senza dare la benedizione.

Chi è Alessandro Clementi

Alessandro è nativo di Cameri, ha 48 anni compiuti, è diplomato  perito in meccanica industriale, dopo gli anni di lavoro (dal 1989, come operaio, terminando nel 2015 come capo ufficio tecnico),  ora in III Teologia, racconta la sua esperienza di ricerca vocazionale. «Dopo gli anni di oratorio il lavoro mi ha coinvolto totalmente, tanto da “dimenticarmi di Dio”, non nella relazione con Lui, ma nella prassi, smettendo di andare a messa, di confessarmi, di pregare, ma questo forse lo facevo un po’ alla mia maniera. Ero un “cattolico non praticante”, e proprio tale mi consideravo. Il lavoro è stato la mia vita per molti anni, aveva assunto carattere di necessità nel dare significato alla mia esistenza. Purtroppo ho potuto constatare, con esperienza diretta, che anche la prassi ha la sua importanza. Infatti, seppur abbia sempre mantenuto una relazione personale con Gesù, la lontananza dalla pratica mi ha reso vulnerabile all’azione del maligno, che sa fare molto bene il suo mestiere. Tutto questo fino al 2009 circa, quando un’inquietudine mi ha pervaso, e sono stato costretto ad iniziare un viaggio, soprattutto spirituale, a mettermi in discussione, a cercare la cosa per cui vale vivere la vita. Per una serie di circostanze, che non chiamerei “caso”, ho conosciuto don Tarcisio Vicario, allora parroco di Cameri, e ho iniziato a parlare con lui di ciò che avevo nel cuore. Di lì a poco mi ritrovai a confessarmi, frequentare la messa, comunicarmi, a pregare. Giorno dopo giorno sono stato letteralmente smontato e ri-assemblato, riplasmato, rinnovato dal Signore. Gesù è entrato sempre più nella mia vita, tanto da diventarne la ragione prima. Nel 2015, dopo circa 5 anni di cammino con don Tarcisio, ed un anno di discernimento approfondito con don Maurizio Poletti, sono entrato in seminario. Ed adesso eccomi qua».

Eccolo, dunque, Alessandro, pronto a salire il “secondo gradino” verso il sacerdozio, al quale si è preparato con grande tenacia.