Il Papa: una società è “civile” se combatte la “cultura dello scarto”
Ricevendo la Congregazione della Dottrina della Fede, riunita in Assemblea Plenaria, Papa Francesco parla del valore intangibile della vita umana, della cura dei malati nelle fasi critiche e terminali e della necessità di riscrivere la “grammatica” del farsi carico e del prendersi cura della persona sofferente
Una società che sta erodendo la consapevolezza di ciò che rende preziosa la vita. Le parole di Papa Francesco alla plenaria della Congregazione della Dottrina della Fede, dedicata alla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita, sono la fotografia del contesto socio-culturale che stiamo vivendo. Un contesto nel quale proprio la vita – sottolinea il Pontefice – viene valutata solo in nome dell’utilità mentre vengono meno i “doveri inderogabili della solidarietà e della fraternità”. Il Papa si sofferma sui malati in fase terminale e sull’urgenza di “convertire lo sguardo del cuore” alla luce della compassione. Sottolinea il bene che fanno gli hospice dove si pratica la “terapia della dignità”. Francesco esorta poi a proseguire con fermezza lo studio circa la revisione delle norme sui delicta graviora, contenute nel Motu proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela” di Giovanni Paolo II, per procedere sulla strada della trasparenza e del rispetto della dignità dei più piccoli. Continua la lettura dell’articolo d Benedetta Capelli sul sito di Vatican News