5,5 milioni gli italiani nel mondo, +76,6% in 15 anni. 131 mila via nel 2019, non solo “cervelli in fuga”

In quindici anni gli italiani nel mondo sono aumentati del 76,6%, raggiungendo la cifra di 5,5 milioni di persone. Un esodo – che comprende però anche le nuove nascite e le acquisizioni di cittadinanza – pari a quello avvenuto nel secondo dopoguerra. Migranti, quindi, siamo anche noi: nel solo 2009 hanno lasciato l’Italia ben 131.000 italiani. E non sono solo “cervelli in fuga” molto qualificati, come la narrazione attuale racconta. Dal 2006 ad oggi è aumentato certamente il livello di studi di chi parte (+193,3% di laureati) ma la crescita più alta è stata tra i diplomati (+292,5%) disposti a cercare qualsiasi lavoro. Con una sorpresa: si consolida il trend verso le Americhe e l’Europa, ma oltre ai classici Paesi che offrono impiego (Germania, Regno Unito, Svizzera, Francia) ora gli italiani scelgono anche altre mete per una vita migliore: Malta, Portogallo, Irlanda, Norvegia, Finlandia. E’ un movimento che spopola i piccoli centri e i territori più abbandonati e non solo dal Sud verso Nord, anche all’interno delle regioni settentrionali. E’ questa, in sintesi, la fotografia dell’emigrazione italiana che emerge dal Rapporto Italiani nel mondo 2020 diffuso oggi dalla Fondazione Migrantes. Una edizione speciale a 15 anni dal primo volume, che vede oggi alla presentazione ufficiale on line anche la presenza del premier Giuseppe Conte e del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.  Continua a leggere sul sito di CeiNews