Il Papa: senza liturgia non c’è cristianesimo
Nella catechesi dell’udienza generale, dedicata alla preghiera liturgica, Francesco sottolinea che le liturgie pubbliche e i sacramenti sono “mediazioni concrete” per arrivare all’incontro con Cristo, “presente nello Spirito Santo attraverso i segni sacramentali”. No quindi ad una spiritualità intimistica, ad una preghiera solo individuale, “che non sia radicata nella celebrazione dei santi misteri”
Senza liturgia, il cristianesimo “è senza Cristo”, intimistico, perché i riti liturgici, la Sacra Scrittura e i sacramenti sono “mediazioni concrete” per arrivare all’incontro con il Signore, “presente nello Spirito Santo attraverso i segni sacramentali”. Il cristiano quindi non può affidare solo alla preghiera personale e spontanea, il suo rapporto con il Signore, in una spiritualità che non dà importanza alle liturgie pubbliche. Perché proprio la liturgia è l’atto “che fonda l’esperienza cristiana tutta intera, e perciò, anche la preghiera”. Lo sottolinea Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale di mercoledì, tenuta ancora nella Biblioteca del palazzo apostolico per evitare contatti tra i fedeli in questo tempo di pandemia, proseguendo le riflessioni sulla preghiera. Il Papa esordisce ricordando che spesso, nella storia della Chiesa, c’è stata “la tentazione di praticare un cristianesimo intimistico, che non riconosce ai riti liturgici pubblici la loro importanza spirituale”. Continua la lettura dell’articolo di Alessandro Di Bussolo sul sito di Vatican News