«”Il lettore ha nella celebrazione eucaristica un suo ufficio proprio, che deve esercitare lui stesso, anche se sono presenti ministri di ordine superiore”. Il ministero del lettore, conferito con rito liturgico, deve quindi essere tenuto in onore. I lettori istituiti, se presenti, compiano il loro ufficio almeno nelle domeniche e nelle feste, specialmente durante la celebrazione principale. Si potrà affidar loro anche il compito di dare un aiuto nel predisporre la liturgia della Parola e, se necessario, di preparare gli altri fedeli che per incarico temporaneo debbano proclamare le letture nella celebrazione della Messa. L’assemblea liturgica non può fare a meno dei lettori, anche se non istituiti per questo compito specifico. Si cerchi quindi di avere a disposizione alcuni laici, che siano particolarmente idonei e preparati a compiere questo ministero. Se ci sono più lettori e si devono proclamare più letture, è bene distribuirle fra i vari lettori. Nelle Messe senza diacono, il compito di suggerire le intenzioni della preghiera universale venga affidato o al cantore, specialmente se è previsto il canto, o al lettore o ad altra persona». (ORDINAMENTO DELLE LETTURE DELLA MESSA, 51-53)
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