L’Unità Pastorale Missionaria 1 Novara Ovest

Il Vicariato di Novara

L’unità pastorale missionaria 1 Novara Ovest

Formano l’unità pastorale Novara 1 Ovest le parrocchie di Santa Rita (5mila abitanti), dei Santi Martino e Gaudenzio (14 mila abitanti) e della Madonna Pellegrina (14 abitanti)

L’ “ordito della comunione”
Comunione e missione sono due nomi dello stesso incontro degli uomini con il Signore. Per questo sono necessa riamente congiunti tra loro, al punto che «la comunione rappresenta la sorgente e insieme il frutto della missione: la comunione è missionaria e la missione è per la comunione» (ChL 32). «La missionarietà della parrocchia è legata alla capacità che essa ha di procedere non da sola, ma articolando nel territorio il cammino indicato dagli orientamenti pastorali della diocesi e dai vari interventi del magistero del Vescovo» (CEI, Il volto missionario delle parrocchie, 11).  Di conseguenza le UPM sono una scelta di comunione ineludibile per rendere efficace la stessa azione ordinaria delle comunità cristiane. Se le parrocchie non si pensano insieme nell’ordito della comunione con le altre, non potranno dare una risposta persuasiva alle domande della vita della gente (primo annuncio, pastorale biblica e liturgica, pastorale giovanile, accompagnamento delle famiglie, caritas, lavoro, sanità, cultura, tempo libero e sport, missione, migrantes, ecc.).

 

(XXI Sinodo diocesano novarese, 23).

Il Moderatore dell’UPM e l’Economo
Le UPM possono fare un coraggioso salto di qualità a due condizioni: che vi sia una cordiale azione pastorale integrata tra le varie parrocchie (e aggregazioni) che la compongono con i loro parroci e la guida del Moderatore; e che i parroci siano sollevati da molte incombenze burocratiche e amministrative dalla presenza di un Economo parrocchiale e/o interparrocchiale.

La figura del Moderatore va intesa come aiuto alla pastorale integrata, guida saggia della vita fraterna tra parroci/preti e laici, regista della pastorale “programmatica”, cioè di tutte le azioni pastorali missionarie (cfr. sopra n. 31-34) che devono essere fatte in solido tra le parrocchie, per servire meglio le persone nei loro ambienti di vita e animarli alla luce del Vangelo, perché sia sorgente di un’esperienza cristiana autentica. Molte Unità Pastorali hanno già fatto tanto in questa direzione. Si tratta ora di far diventare questo slancio “programmatico”, cioè capace di far diventare le azioni straordinarie della Chiesa (famiglia, giovani, carità, sanità, lavoro, scuola, cultura, missioni, migrantes, ecc.) gesti ordinari della vita pastorale, soprattutto dando loro concretezza di progetti pratici e praticabili sul territorio.
La figura dell’Economo, pur rimanendo la rappresentanza legale in capo al Parroco per disposizione del Diritto Canonico, potrà alleggerire e accompagnare le incombenze amministrative e burocratiche dei parroci. Il Parroco manterrà la supervisione per quanto riguarda le scelte pastorali che sono presenti in ogni azione che riguarda la conservazione, la promozione, la costruzione e l’alienazione dei beni ecclesiastici (chiese e cappelle, strutture della comunità, beni culturali, risorse economiche, ecc.). Potrà tuttavia delegare competenze precise per quanto riguarda l’istruzione delle questioni economiche, il rapporto con gli enti preposti alle pratiche e l’esecuzione dei lavori, al fine di predisporrecon cura l’aspetto progettuale, amministrativo e legale-assicurativo di ogni operazione. L’Economo dovrà essere nominato da un apposito decreto vescovile, secondo le indicazioni del Vademecum.

(XXI Sinodo diocesano novarese, 47).