I compiti dell’équipe è indicata dal Liber Synodalis:
35. L’Équipe pastorale
Il luogo per eccellenza, in cui gradualmente realizzare una mentalità sinodale, saranno i Consigli Pastorali Parrocchiali e gli altri momenti di partecipazione. Il nuovo strumento di coordinamento degli organi di partecipazione sarà l’Équipe pastorale dell’UPM, con momenti di confronto e di convivenza. L’Équipe si articolerà in modo flessibile secondo le dimensioni delle UPM, occupandosi dei due aspetti essenziali dell’azione pastorale delle parrocchie coinvolte.Il primo aspetto si prenderà cura della pastorale “programmatica”, con due azioni: stimolare le singole parrocchie perché propongano creativamente nuove iniziative missionarie; progettare nuovi percorsi missionari da svolgere come UPM uscendo dai confini delle singole parrocchie.
Il secondo aspetto avrà a cuore la pastorale “paradigmatica”, con due attenzioni: supportare ciascuna parrocchia perché le sue iniziative abituali abbiano un chiaro profilo missionario; coordinare meglio le attività già presenti nell’UPM perché sia visibile a tutti il profilo comunionale e missionario dell’Unità.
In questa prospettiva dovrà essere pensata la scelta e la formazione delle persone che partecipano all’Équipe secondo un criterio di rappresentanza o competenza, tenendo conto della particolarità propria di ogni UPM.
35. Il Moderatore dell’UPM
Le UPM possono fare un coraggioso salto di qualità a due condizioni: che vi sia una cordiale azione pastorale integrata tra le varie parrocchie che la compongono con i loro parroci e la guida del Moderatore; e che i parroci siano sollevati da molte incombenze burocratiche e amministrative dalla presenza di un economo parrocchiale e/o interparrocchiale.
La figura del Moderatore va intesa come aiuto alla pastorale integrata, guida saggia della vita fraterna tra sacerdoti e laici, regista della pastorale “programmatica”, cioè di tutte le azioni pastorali missionarie (cfr. sopra nn. 31-34) che devono essere fatte in solido tra le parrocchie, per servire meglio le persone nei loro ambienti di vita animandoli alla luce del Vangelo. Molte UPM hanno già fatto tanto in questa direzione. Si tratta ora di far diventare questo slancio “programmatico”, cioè capace di trasformare le azioni straordinarie della chiesa (famiglia, giovani, carità, sanità, lavoro, scuola, cultura, missioni, migranti, ecc.) in gesti ordinari della vita pastorale, soprattutto dando loro concretezza di progetti pratici e praticabili sul territorio.